Aspettiamo ancora una risposta…

Nel nostro comunicato stampa 23 febbraio 2019 abbiamo raccontato quanto accaduto il 22 Dicembre a Palazzo Arese Borromeo e tutti i passi fatti per avere spiegazioni in merito a due questioni: banchetto di nozze e verifica su eventuale uso di sale affrescate per friggere. Non avendo avuto risposte chiare ci siamo chiesti pubblicamente se i fatti riportati rappresentassero una prova di un abuso o piuttosto di incompetenza.

Ieri l’Amministrazione Comunale ha diramato un comunicato stampa in cui non risponde alla domanda, ma ci contesta invece di aver “diffuso notizie erronee”, e inoltre “si riserva di valutare se sussistano gli estremi del reato di diffamazione”.

Quali sarebbero queste notizie erronee? Dove sarebbe la diffamazione?

Andiamo con ordine, partendo dai fatti: un banchetto e delle fritture.

E’ un fatto che il banchetto si sia svolto, ovviamente.

Potremmo capire che venga contestata la notizia delle fritture a Palazzo, se non fosse che lo stesso Segretario Generale del Comune ha confermato, in due occasioni separate ed indipendenti, che queste fritture sono state effettivamente svolte. Una volta alla nostra Consigliera Comunale, a voce prima del C.C. del 7 Febbraio 2019, e poi al Giornale di Seregno, nell’articolo di Martedì 26 Febbraio, dove ha dichiarato che “Per ora ci risulta l’uso di una friggitrice elettrica. Stiamo capendo dove sia stata effettivamente usata”.

In definitiva, quindi, sono un fatto anche le fritture.

Ma allora quale notizia erronea avremmo comunicato? Tutti i fatti che abbiamo raccontato si sono effettivamente svolti, per ammissione della stessa Amministrazione Comunale.

Veniamo quindi alle ipotetiche diffamazioni. Cosa avremmo detto di tanto grave e, soprattutto, ingiustificato?

Quello che abbiamo fatto, a seguito di un’indagine approfondita, e dopo avere interagito più volte con gli Uffici competenti, è stato riportare una serie di incongruenze e mancanze nei regolamenti comunali, oltre a vari tentennamenti e ritardi nel fornire documenti.

La questione qui è molto semplice, se ci pensate bene. A inizio Gennaio 2019 ci siamo rivolti all’Amministrazione con una domanda: dove possiamo trovare un documento ufficiale che attesti che si può banchettare per un matrimonio a Palazzo Arese Borromeo, e che spieghi cosa si può e non si può fare (specialmente in relazione alle fritture)? A nostro avviso un regolamento preciso deve esistere, soprattutto per un bene così prezioso come Palazzo Arese Borromeo.

Tutto qui. Ad oggi, nessun documento di questo tipo ci è stato fornito.

Tutto quello che sono stati in grado di produrre a sostegno della tesi che il banchetto si fosse svolto nel rispetto dei regolamenti è stato, dopo varie vicissitudini, il Tariffario 2018, e poi ieri, e solo ieri, a quasi due mesi dalle richieste iniziali, un volantino datato 2013. Questo volantino, in particolare, a detta dell’Amministrazione “smentisce in toto quanto sostenuto dal consigliere Speronello”. Si legge addirittura che “Nadia Speronello non poteva non conoscere questa documentazione”.

Ma allora, ci chiediamo, perché il volantino è stato fornito soltanto ieri, allegato al comunicato stampa del Comune, quando le richieste di documentazione sono state fatte da Nadia fin da inizio Gennaio? Perché aspettare che la notizia diventasse pubblica, invece di fornire subito quella che il Comune riteneva la “prova definitiva” della regolarità di quanto accaduto, e che avrebbe quindi, nella loro ottica, chiuso subito la questione? E come si può sostenere che non potessimo non sapere, se il volantino viene fornito solo ieri?

Ma il problema è che il volantino a nostro avviso è ben lontano dal chiudere la questione. Sì, perché allo stesso tempo ancora oggi sono pubblicamente disponibili vari documenti che lo contraddicono. In particolare:

il Pacchetto Sposi, che afferma come “non è possibile organizzare alcun tipo di rinfresco nel Palazzo o nel Giardino Arese Borromeo”. Tale documento è datato 21 Marzo 2014, come si evince dal nome del file e dalla data di creazione del PDF.

l’Offerta per Cerimonie di Stato Civile, in cui di nuovo si ribadisce che “non è possibile organizzare alcun tipo di rinfresco nel Palazzo o nel Giardino Arese Borromeo”. Questo file è stato creato il 28 Febbraio 2018 (dati sempre reperibili nelle informazioni del PDF).

la Brochure Matrimoni di quest’anno dell’Assessorato alla Cultura, in cui la possibilità di catering e banqueting non viene affatto citata. Il file è stato creato il 6 Settembre 2018.

Tutto questo materiale, come vedete, è più recente rispetto al volantino del 2013. Quindi quale documento ha ragione?

E come è possibile che esistano e siano pubblicamente reperibili documenti tanto contraddittori sulle possibilità di utilizzo del Palazzo? Questo è quantomeno un segno di una grande confusione normativa, che riteniamo totalmente inaccettabile. E d’altra parte, è un problema ammesso anche dalla stessa Amministrazione, per bocca del Sindaco, quando dichiara che esistono “incongruenze tra i documenti che regolamentano l’uso del Palazzo” (Giornale di Seregno, Martedì 26 Febbraio).

Non capiamo quindi tutto questo stupore. Ci sembra naturale esigere che esistano dei documenti univoci e precisi a cui un qualsiasi cittadino possa riferirsi per sapere cosa è permesso in questi casi a Palazzo, e cosa no. Così come ci sembra normale aspettarci che i nostri Amministratori, in questi casi, siano in grado di fornire in tempi brevi risposte precise e documentazione pertinente e dettagliata.

E inoltre, anche ammesso e non concesso che quanto prodotto finora dal Comune sia sufficiente a dimostrare la regolarità del banchetto, ma è mai possibile che le modalità di utilizzo di Palazzo Arese Borromeo siano stabilite, sostanzialmente, da un volantino? Non esiste altro documento ufficiale reperibile? Ci troveremmo senza dubbio di fronte a una grave carenza di regolamenti chiari e precisi, e crediamo che denunciarlo e chiedere che venga posto rimedio sia precisamente il ruolo di chi siede in Consiglio Comunale.

In sostanza, per ammissione della stessa Amministrazione Comunale, la situazione normativa sul Palazzo non è chiara. In attesa che venga chiarita o, meglio, precisata con nuovi atti, l’incertezza sulla regolarità del banchetto rimane. Si poteva fare o no? E’ incontestabile che se la risposta fosse no, si sarebbe trattato di un abuso. In caso contrario, se la risposta è sì, rimane comunque palese la confusione normativa attuale, per la quale a nostro avviso non sarebbe certo fuori luogo parlare di incompetenza.

La domanda posta dal nostro precedente comunicato ci sembra perciò ancora del tutto naturale e legittima: abuso o incompetenza? Attendiamo risposta.

Si tratta di logica, non di diffamazione.

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